Dopo aver illustrato a fondo i rimedi per eliminare la Muffa dalle pareti di casa e come ottenere il certificato di agibilità per un immobile, oggi siamo entusiasti di guidarvi nella scoperta di un tema nuovo, sperando che susciti il vostro interesse. Un impianto termico è un sistema che regola la temperatura interna degli ambienti domestici, fornendo sia il calore necessario durante i mesi invernali che la potenza frigorifera durante i mesi estivi. La generazione di calore e freddo può avvenire attraverso diverse modalità e vettori. Tra i dispositivi utilizzati per produrre calore vi sono caldaie, resistenze elettriche e pompe di calore, mentre per la generazione di freddo si ricorre a gruppi frigoriferi, pompe di calore e pozzi geotermici.
Menu di navigazione dell'articolo
- Detrazioni dei contributi per il riscaldamento
- Termosifoni Radiatori: come riscaldare la vostra casa!
- La fascia bioraria
- Come funziona la pompa di calore aria acqua
Quando un impianto termico serve più ambienti, è necessario disporre di un sistema di distribuzione che veicoli il calore o il freddo prodotto. I sistemi ad irraggiamento, come caloriferi e pannelli radianti, vengono utilizzati per consegnare il calore agli ambienti. La caldaia è collegata sia all'impianto di alimentazione del combustibile sia alla rete idraulica e al sistema di distribuzione. Ogni elemento radiante è dotato di una valvola che consente di aprire o chiudere l'alimentazione e di un detentore.
L'isolamento termico si riferisce a tutti i sistemi che riducono lo scambio termico tra due ambienti con temperature diverse. Nel settore edilizio, l'isolamento termico serve a mantenere il calore all'interno degli edifici, e un'abitazione con un alto grado di isolamento termico è chiamata casa energetica. Esistono diverse tecniche e materiali per realizzare l'isolamento termico degli impianti e degli edifici.
Il vetro cellulare, ad esempio, offre un'eccellente resistenza alla pressione, impermeabilità al vapore e resistenza all'umidità. La lana di roccia, invece, è ottenuta sciogliendo i minerali costituenti e facendoli ricristallizzare sotto forma di fibre, tenute insieme da un legante a base di resine termoindurenti. Il granulato isolante può essere utilizzato direttamente o trasformato in pannelli per migliorare l'efficienza termica degli edifici.
Per quanto concerne la sicurezza domestica, abbiamo appena pubblicato un articolo sugli antifurti perimetrali. Dagli un'occhiata.
Detrazioni dei contributi per il riscaldamento
I contributi statali introdotti dalla Finanziaria 2007, per i provvedimenti di riqualificazione energetica dell'impianto termico degli edifici, sono stati prorogati in questi anni. Tali versamenti si applicano in sede di dichiarazione dei redditi sull'Irpef lorda dovuta.
Documenti per chiedere i contributi statali delle caldaie
La documentazione per richiedere e ottenere i finanziamenti va inviata all’ENEA entro sessanta giorni dalla fine dei lavori. I versamenti statali possono essere inviati mediante il sito internet www.acs.enea.it o con raccomandata con ricevuta semplice indirizzata a: ENEA-Dipartimento ambiente, cambiamenti globali e sviluppo sostenibile - via Anguillarese 301 - 00123 Santa Maria di Galeria (Roma).
È necessario il versamento delle spese sostenute per l'esecuzione degli interventi sull'impianto termico mediante bonifico bancario o postale dal quale risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato. Infine, per ottenere il diritto ai contributi statali caldaie, bisogna conservare ed esibire, previa richiesta degli uffici finanziari, tutta la documentazione relativa ai lavori effettuati.
Se ti attirano questi temi legati al mondo della ristrutturazione, ti consigliamo di leggere anche il nostro articolo sui costi di demolizione di una casa.
Chi ne può beneficiare?
Possono beneficiare della detrazione del 55% delle spese sostenute per l'impianto termico, coloro che eseguono interventi che porteranno a una riduzione dei consumi energetici per la climatizzazione invernale, come richiesto per le diverse tipologie di intervento.
La detrazione, sarà ripartita in 3 annualità di pari importo e si riferisce a:
- tutti gli le opere di riqualificazione globale su edifici esistenti per un massimo di 100.000 €;
- agli interventi attuati su edifici o parti di edifici o unità immobiliari esistenti per un massimo di 60.000 €;
- all'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi domestici e industriali, nonché per il fabbisogno di piscine, strutture sportive, case di ricovero, cura e scuole per un massimo di 60.000 €;
- a tutti gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione per un massimo di 30.000 €.
Possono richiederlo tutti i contribuenti, persone fisiche, professionisti, società o imprese, residenti sul tutto il territorio nazionale.
Per una guida completa sui montascale in Condominio, inclusi consigli pratici e normative, consulta il nostro articolo specifico.
Se questo articolo ti è sembrato ben scritto, valuta anche di leggere quello sui traslochi aziendali.
Termosifoni Radiatori: come riscaldare la vostra casa!
Durante la stagione invernale, l'unico modo per riuscire a riscaldarsi e per evitare di prendere i malanni di stagione è quella di avere, all'interno della propria abitazione, un impianto termico di riscaldamento efficiente e ben funzionante.
Possedere nella propria casa una struttura di riscaldamento in ottimo stato e a norma, è infatti l'unico modo per assicurare una corretta emissione del calore in tutti gli ambienti, evitando le dispersioni.
Le norme
L'impianto termico di riscaldamento deve essere poi a norma obbligatoriamente, perché lo prevede la legge. È infatti necessario, un controllo periodico, solitamente ogni due anni, di tutto l'impianto e soprattutto della caldaia. Avere inoltre un impianto termico di riscaldamento che non è ben funzionante e a norma potrebbe causare problemi e dispersioni di calore e di gas pericolose per la vostra salute, ma anche per quella dei vicini.
In condominio solitamente c'è il riscaldamento condominiale. In alcuni casi, se uno o più condomini hanno esigenze diverse dagli altri, lo stesso viene convertito in riscaldamento autonomo, che è invece già presente negli immobili singoli come le ville.
L'impianto termico di riscaldamento è solitamente costituito da alcune strutture precise come la caldaia e i termosifoni radiatori, detti anche caloriferi, collegati tra loro attraverso determinate tubature. I termosifoni radiatori possiedono caratteristiche differenti tra loro a seconda del materiale e della tipologia che si sceglie.
I materiali con cui è realizzato
I termosifoni radiatori classici sono solitamente in ghisa, mentre quelli di ultima generazione sono in acciaio o alluminio, materiali sicuramente più versatili e che consentono una maggiore velocità nella distribuzione del calore i caloriferi in ghisa si raffreddano e si riscaldano più lentamente di quelli di alluminio.
L'alluminio, perché facilmente lavorabile, inoltre viene spesso utilizzato per creare termosifoni radiatori colorati e dalle forme particolari, che diventano veri e propri complementi d'arredo. Vengono inoltre costruiti anche dei termosifoni radiatori con materiale sintetico, nei quali il calore viene diffuso mediante irraggiamento,
Quali termosifoni sono presenti sul mercato?
Esistono oggi in commercio tipologie di termosifoni radiatori molto diverse tra loro e che spesso arrivano ad essere veri e propri complementi d'arredo. Inoltre nella loro costruzione si punta anche al risparmio energetico, rendendo sempre più efficienti i metodi di riscaldamento degli stessi, e vengono facilitati anche i meccanismi di pulizia.
Scopriamo i prezzi
Il prezzo di un termosifone per impianto termico è variabile in base all'altezza e alla quantità di elementi. Se ad esempio l'altezza di ogni singolo radiatore è di circa 80 cm per elemento, ogni singolo pezzo costerà intorno ai 9-10 euro. Il prezzo complessivo dell'inserimento dei termosifoni nella vostra abitazione dipende poi dal numero di stanze e dalla superficie dell'appartamento stesso.
Nei casi in cui si trattasse anche di sostituire i vecchi impianti presenti nell'immobile, i prezzi dei termosifoni aumentano vorticosamente perché è necessario aggiungere al costo per la messa in posa dei nuovi anche l'ammontare relativo alla rimozione dei precedenti caloriferi.
Il prezzo del termosifone dipende in primis dal materiale utilizzato, se ghisa, metallo o alluminio, il più costoso e di ultima generazione. Anche il numero degli elementi per ogni termosifone e la classe climatica influiscono sul costo.
Se si hanno poi infissi vecchi, sarà necessario inserire termosifoni più efficienti e che distribuiscano una maggiore quantità di calore; anche in questo caso il prezzo potrebbe salire. Un ultimo fattore da tenere in considerazione per valutare il prezzo del termosifone più consono alle proprie esigenze economiche è anche la grandezza degli stessi e la velocità di riscaldamento.
I prezzi dei termosifoni di ultima generazione, che sono inoltre dei veri e propri complementi d'arredo, come quelli tubolari, sono infine molto più costosi di quelli classici.
Se pensi che questo approfondimento ti sia stato di qualche utilità, siamo certi che potrebbe giovarti anche quello che riguarda il Calcolo della Volumetria.
Quando utilizzarli?
In inverno i termosifoni sono regolati da un’apposita fascia bioraria: l’impianto termico di riscaldamento, infatti, è attivo solo per un certo numero di ore, calcolate per massimizzarne gli effetti senza farne lievitare i costi.
Vedremo di dare, in questa breve guida, i consigli essenziali per un impianto termico a norma e più efficiente e quali sono le fasce orarie previste.
I controlli da effettuare
Come anticipato, è fondamentale che in inverno, e per tutta la durata della fascia oraria, il termosifone funzioni correttamente e senza rischi per la sicurezza di chi se ne serve.
Sia i riscaldamenti condominiali che quelli autonomi, devono pertanto essere sottoposti ad assistenza tecnica ogni due anni circa, proprio per evitare incidenti e assicurare un buon funzionamento dell'impianto stesso.
I tempi di attivazione dei termosifoni
E’ bene inoltre sapere che l’accensione dei termosifoni è legata ai piani delle singole regioni: per ognuna di esse, a seconda della fascia climatica, sono infatti previsti differenti giorni di attivazioei.
Il 1° luglio 2010 ha infine visto l’introduzione legale della tariffa da pagare a seconda della fascia bioraria.
La fascia bioraria
Dal 1° luglio 2010, l'Autorità per l'energia e il gas ha dunque introdotto la tariffa e fascia bioraria termosifoni. In poche parole il costo del riscaldamento ha dei prezzi variabili in base all'utilizzo nei vari giorni della settimana e dei momenti specifici di una intera giornata.
La legge è stata applicata a tutti i possessori di utenze domestiche provviste di contatori elettronici e il costo dell'elettricità varia in base al consumo effettivo della stessa. I prezzi vengono fissati ogni tre mesi e subiranno variazioni in base alle varie ore della giornata.
Differenti costi per differenti orari
Secondo la tariffa bioraria termosifoni il costo dell'elettricità sarà minore nei momenti della giornata in cui si usano meno i termosifoni come la sera, la mattina presto, la notte e i festivi); mentre nelle ore centrali della giornata, il costo è invece maggiore.
Secondo le fasce biorarie termosifoni la fascia oraria diurna è quella più cara e va dalle 8 del mattino alle 19 dal lunedì al venerdì, mentre quella dalle ore 19 alle ore 8 e durante i fine settimana è la meno cara.
Ovviamente durante l'alta stagione c'è più richiesta e i costi sono più alti, mentre i consumi e i costi sono ridotti durante quella bassa.
Come funziona la pompa di calore aria acqua
I sistemi di raffreddamento e di riscaldamento a pompa di calore aria acqua rappresentano un’ecologica alternativa ai sistemi tradizionali poiché impiegano una fonte di energia rinnovabile e a costo zero come l’aria per estrarre calore e convogliarlo all’interno dell’abitazione. Sfruttare il calore o il fresco dell’aria esterna per riscaldare o rinfrescare la casa all’interno è la tecnologia più elementare e semplice che si possa utilizzare con installazioni flessibili e poco onerose. Le prestazioni, in realtà, non sono elevate, ma si tratta di un’alternativa apprezzata per il rapporto qualità/prezzo. Infatti, un impianto aria acqua permette un risparmio notevole purché vi siano le condizioni ambientali adeguate a questa tipologia di impianto. Ecco come funziona, quando conviene installarlo e quanto si risparmia.
Occorre fare una distinzione tra pompa di calore aria aria e pompa di calore aria acqua: quest’ultima prende il calore dell’aria esterna e lo immette nell’abitazione riscaldando l’acqua dell’impianto di riscaldamento a pavimento (combinazione più ricorrente per questo impianto anche se non esclusivo). Il calore esterno vien “estratto” tramite un’unità esterna (come i condizionatori) che lo introduce nei tubi collegati a una unità interna all’interno della quale c’è uno scambiatore contenente gas frigorifero. Dall’unità interno, l’acqua calda – tramite un’apposita valvola – viene mandata nel circuito di riscaldamento e convogliata verso la serpentina del serbatoio di scambio dell’acqua sanitaria. In parole più semplici, si potrebbe paragonare il meccanismo a quello del frigorifero che toglie calore dal cibo per disperderlo nell’ambiente esterno, ma al contrario: il calore dall’ambiente esterno viene convogliato all’interno. Il limite di questa tecnologia per gli impianti di riscaldamento consiste nella dipendenza dalle condizioni climatiche esterne: il sistema sarà meno efficiente con temperature rigide all’esterno, proprio nel momento in cui il fabbisogno di calore è maggiore.
Prima di valutare dunque l’installazione di una pompa di calore aria acqua occorre valutare le condizioni climatiche generiche della propria zona di residenza, nonché considerare il COP o Coefficient of Performance. Il coefficiente di prestazione, infatti, determina l’efficienza dell'impianto aria acqua e il rapporto tra potenza termina espressa in kW e potenza elettrica consumata. Il COP nominale riportato sulle unità da installare è calcolato su una temperatura dell’aria esterna pari a 7° C, bisogna verificare se è sufficiente e come si comporta nel caso di temperature esterne inferiori prolungate nel tempo. Una buona pompa di calore aria acqua riesce a mantenere livelli di efficienza e prestazione ottimali anche con temperature esterne inferiori a 7°, altrimenti il rischio è di aumentare notevolmente i costi dell’elettricità per produrre il calore richiesto.
Occorre valutare, inoltre, la giusta collocazione della nuova pompa poiché bisogna tenere a mente che questa può occupare più spazio rispetto ad una caldaia a combustione e può quindi necessitare di un apposito locale delicato.
È necessario, infatti, installare un serbatoio di accumulo inerziale atto a garantire l’erogazione di acqua calda di tipo sanitario.
Esistono comunque delle soluzioni compatte in grado di occupare lo spazio di un frigorifero e che comprendono anche un bollitore integrato, mentre l’unità esterna può anche essere installata a terra o essere appesa a parete.
Un altro elemento da tenere in considerazione prima di compiere questo cambiamento riguarda la scelta del generatore che deve essere fatta in base al sistema di diffusione del calore già presente.
L’efficienza di un pompa di calore, infatti, è inversamente proporzionale alla temperatura di mandata dell’acqua e quindi questo indica che la pompa di calore consumerà meno se a questa viene associato un impianto a bassa temperatura come un pavimento con pannelli radianti o con radiatori in grado di assicurare tale stato.
In determinate circostanze, infatti, sulla base delle temperature necessarie, risulta essere maggiormente vantaggioso optare per un sistema ibrido che abbia una pompa di calore ed una caldaia a condensazione.
Quando conviene installare questo tipo di impianto
Una pompa di calore aria acqua funziona bene a basse temperature, vale a dire che un buon abbinamento è l’installazione dei un impianto a pompa con pavimento radiante (circa 35°C) oppure con ventilconvettori o fancoil da 45-50° C o infine con radiatori in bassa temperatura. Gli stessi limiti valgono per la produzione di acqua calda sanitaria. Pertanto nella valutazione di installare un impianto aria acqua è bene prima verificare la fattibilità rivolgendosi a seri professionisti.
L’efficienca di un impianto aria acqua si valuta tramite il COP, ma anche tramite l’SPF o Seasonal Performance Factor, ovvero il fattore di prestazione stagionale che indica il valore di efficienza in base al funzionamento della pompa a seconda delle condizioni climatiche esterne e al grado di riscaldamento abbinato all’impianto. L’SPF si calcola come il rapporto tra tutta l’energia termica prodotta durante il periodo invernale e l’energia elettrica richiesta dalle componenti per funzionare durante lo stesso periodo: evidentemente è un calcolo che si può effettuare solo dopo aver installato la pompa di calore aria acqua, ma i progettisti sono in grado di effettuare delle stime verosimili utilizzando software e simulatori di calcolo inserendo tra i dati, le condizioni climatiche della zona di installazione, la grandezza dell’abitazione e il COP dell' impianto aria acqua alle diverse condizioni di esercizio.
Oltre ai motivi e ai vantaggi fino a qui illustrati, un ulteriore motivo per installare una pompa di calore è sicuramente l’Ecobonus 110% in cui l’installazione di questa rientra.
Per usufruire dell’intero rimborso però, occorre che l’edificio scali di due posizioni nella classifica della Classe energetica, se questo non avviene, tuttavia, le pompe di calore possono detrarre il 65% delle spese accedendo al tradizionale Ecobonus.
L’articolo 119 del Decreto Crescita dello scorso anno pone dei limiti di spesa relativi ad ogni intervento attuato, il tetto massimo di spesa disponibile per la sostituzione degli impianti preesistenti con impianti per il riscaldamento o per la fornitura di acqua calda come la pompa di calore, è di 30.000 € e in tale cifra sono contenute anche le spese riguardanti lo smaltimento e la bonifica dell’impianto cambiato.
L’Ecobonus del 110% si presenta come una detrazione fiscale in cinque rate in un anno (tutte dello stesso importo).
In alternativa, c’è la possibilità di accedere alla Cessione del credito, il contribuente potrà quindi cedere il suo credito al fornitore e ottenere uno sconto del 100% immediato in fattura.
Dunque, cosa aspettare? Non ci sono più scuse, ma solo vantaggi per la pompa di calore aria acqua.
Contabilizzazione del calore: quali sono i vantaggi
Dal 2017, è entrata in vigore in maniera definita la legge relativa al riscaldamento centralizzato ed alla contabilizzazione del calore nei condomini. Questa legge obbliga tutti i condomini con riscaldamento centralizzato di dotare ogni calorifero di un ripartitore di calore per contabilizzarlo e nel seguire le nuove disposizioni in termini di costi dei consumi. Le nuove disposizioni suddividono i consumi volontari e consumi involontari. I primi verranno misurati dai contabilizzatori, mentre i consumi involontari sono regolamentati da una nuova tabella millesimale del riscaldamento.
Ogni mese, gli appartamenti e quindi i condomini, sosterranno una spesa pari alla somma di questi due tipi di consumo. I consumi involontari provengono indicativamente da:
- Spese di manutenzione ordinaria e straordinaria;
- Spese di gestione del servizio di lettura di contabilizzazione;
- Perdite ordinarie della rete di distribuzione (dispersione di calore);
Il decreto legge approvato, obbliga inoltre all’installazione su ogni radiatore di valvole termostatiche. Si tratta di valvole che permettono di regolare l’emissione di calore e anche di chiudere temporaneamente un radiatore, in modo da scaldare lo le stanza che ci servono e disperdere meno calore.
Le Sanzioni
In caso di inottemperanza dell’obbligo di contabilizzazione e di utilizzo delle nuove tabelle millesimali sono previste contravvenzioni per migliaia di euro.
In caso di mancata installazione dei sistemi di contabilizzazione e termoregolazione sono previste ammende da 500€ fino a 2500€.
Per quanto riguarda le tabelle millesimali, se il condominio non ripartisce le spese seguendo le nuove indicazioni si rischia una sanzione amministrativa che va, anch’essa, dai 500€ ai 2500€.
I costi
Il costo di installazione dei dispositivi per la contabilizzazione del calore e per le termovalvole può essere molto alto, ma va ricordato che il risparmio annuo va a far sì che, questa cifra, venga assimilata in poco tempo.
Il costo varia, comunque anche in base al tipo di ripartitori di calore (i dispositivi che effettuano la contabilizzazione da mettere su ogni termosifone) che vengono acquistati. I ripartitori di calore attraverso alcuni algoritmi, riescono a definire in maniera molto precisa esattamente il consumo termico dell’appartamento.
Si parte da un costo base intorno ai 30/40€, per dispositivi ad un solo sensore e senza trasmissione radio, fino ai 70/100€ per ripartitori con doppio sensore e trasmissione radio dei dati.
I dispositivi con trasmissione radio hanno sì un costo maggiore, ma permettono di non dover effettuare la lettura manuale, ma i dati vengono direttamente inviati alla centrale di controllo.
Altroconsumo (nota associazione dei consumatori), ha stimato il costo medio per una casa di 80 metri quadri e 6 caloriferi, in circa 1.000€. Questo prezzo include anche le eventuali spese ripartite per la conversione dell’impianto condominiale da portata fissa a portata variabile.
I vantaggi
La contabilizzazione del calore non è solo obblighi e sanzioni, ma è un reale vantaggio nei sistemi di riscaldamento centralizzato.
L’impianto sarà, infatti, più sicuro perché è più facile capire dove ci sono dispersioni e guasti. Inoltre, il consumo minore dovuto alla minore dispersione ed al maggior controllo, porterà un risparmio notevole sulle spese per il riscaldamento.
I condomini, non hanno più orari di accensione e spegnimento, ma ogni appartamento gestirà i suoi caloriferi. Rimangono in vigore solo le finestre stagionali di accensione e spegnimento, diverse per ogni comune di appartenenza. Sarà comunque il condominio, con tutti i condomini, a capire come effettuare i lavori e come ripartire i costi sostenuti.
In conclusione, sembra chiaro che il costo iniziale per questo intervento obbligatorio può essere elevato per il condominio, ma, oltre l’obbligo di legge, è provato che ciò porterà ad un’efficienza energetica maggiore per tutti gli impianti, e di conseguenza un notevole risparmio per il condomino.