Gli ammortamenti si distinguono a seconda dell'oggetto in:
Esistono varie tecniche:
Il principio contabile dell’organizzazione di esercizio ordina di distribuire i costi per l'acquisto o la formazione di pluriennali su tutti gli esercizi nei quali verranno usati. Vi sono due varietà:
Quello civilistico è libero mentre quello fiscale deve essere indicato in base ad aliquote previste dal fisco e ben determinate. A seconda dell'oggetto si individua in:
Il piano di ammortamento è dunque un programma di spegnimento di debito. L’espressione consta nella previsione pluriennale delle quote dei beni dell'azienda per ciascuno dei futuri esercizi.
Può essere redatto sia dal creditore sia dal debitore in sede di studio di fattibilità di incrementi. Nel pagamento di un debito il piano è un documento che porta con sé la corretta denuncia di ciascuna rata a quota capitale e quota interessi.
Nel leasing il prospetto dei pagamenti non ha questa funzione, perché le rate vengono attribuite a canoni di locazione finanziaria e non al rimborsi in rapporto debitorio.
Il più diffuso in Italia è il piano di ammortamento alla francese, che può essere applicato sia ai mutui a tasso variabile che a tasso fisso. Prevede che siano restituite rate costanti per tutta la durata del periodo: resta invariata la cifra da corrispondere ogni mese, cambia la composizione della rata (all’inizio una percentuale più alta di quota di interesse, più avanti si passa a rimborsare quasi esclusivamente la quota capitale. Perché? Ciò viene previsto per far sì che gli istituti bancari possano incassare gli interessi prima di rientrare del prestito.
Per quanto riguarda invece il piano di ammortamento italiano, è caratterizzato da quote capitale costanti nel tempo e quote di interessi decrescenti. Questo comporta che la rata da rimborsare diventi via via più bassa, poiché il tasso di interesse viene applicato di volta in volta sul capitale residuo (la restituzione avviene più velocemente).
Il piano di ammortamento tedesco, invece, è molto simile a quello alla francese, solo che è previsto il pagamento in anticipo della quota di interessi con le rate che restano costanti durante tutta la durata dell’ammortamento.
Passando poi a esaminare il piano di ammortamento all’inglese (o americano), esso prevede un sistema per il rimborso che si basa unicamente sulla periodica restituzione degli interessi mentre per la restituzione della quota capitale si procede con un versamento costante (sotto forma di piano di accumulo). Offre il vantaggio di ridurre l’impatto degli interessi passivi del mutuo.
Infine c’è il piano di ammortamento cosiddetto libero, senza dubbio molto indicato per chi negli anni possa disporre di un reddito variabile (autonomi, stagionali e non solo), che si accumula più che altro in un certo periodo dell’anno. E’ previsto il pagamento della sola quota di interessi che si calcola sul capitale residuo e una quota capitale che verrà rimborsata a discrezione del mutuatario (sempre nel rispetto delle scadenze contrattuali).
Negli ultimi anni la ricerca di flessibilità nel rimborso del debito ha determinato lo sviluppo di soluzioni adattabili ad una vasta gamma di eventi da parte dell’utilizzatore.
In questo modo, il cliente appare libero, dunque, di poter pagare la rata che desidera a patto che, però, resti il vincolo imprescindibile che ad ogni scadenza venga effettuato quanto meno il rimborso degli interessi già maturati.
È sempre più comune, inoltre, la stabilizzazione di un piano di rientro minimo del capitale da parte della banca ma in questo modo il piano di ammortamento risulterà pienamente personalizzato e sarà il cliente a stabilire quando limitarsi a versare il limite minimo imposto oppure procedere dando somme importanti da decurtare dal debito.
Per ottenere la rata minima da dare vi basterà moltiplicare il capitale residuo per il tasso e otterrete la spesa puramente in interessi.
Per quanto possa sembrare una soluzione allettante, in realtà si tratta di una soluzione poco pratica perché in tal senso il debito residuo resta invariato, trattandosi di soli interessi, motivo per cui un piano di ammortamento personalizzato lo consigliamo solo se si è in grado, nel tempo, di effettuare ingenti depositi di denaro andando quindi a contribuire alla riduzione del debito e al tempo stesso ridurre la spesa per interessi, attenuando la rata minima dei periodi che verranno.
Quanto detto fino ad ora dovrebbe rendere chiaro che la libertà di rimborso ed in generale un piano di ammortamento personalizzato non corrispondono ad un versamento della sola somma indispensabile perché questo significherebbe trovarsi poi in seria difficoltà al momento di rientro obbligato del capitale.
È necessario, dunque, ricordare che nella costituzione di un piano di ammortamento è importante che vengano rispettati due criteri e che quindi la somma delle quote del capitale che costituisce le rate deve ammontare, naturalmente, all’importo originario del prestito richiesto, e che per ogni singola rata siano riconosciuti tutti gli interessi maturati relativi al periodo di riferimento della stessa.
In conclusione, chi sceglie un piano di ammortamento personalizzato anziché tradizionale deve essere sicuro di non fare errori da principiante, anzi è consigliabile nel caso in cui si è consapevoli, sulla base ad esempio del proprio lavoro e del proprio modo di guadagnare, di poter anche accelerare il pagamento.
In generale ad oggi il mutuo e i relativi piani di ammortamento vengono spesso rivisti per incentivare l’acquisto di immobili, soprattutto da parte di giovani.
Fino a qualche anno fa e più precisamente quando ancora non c’era stata la crisi del mercato delle compravendite in ambito immobiliare, il mutuo a copertura totale del valore dell'immobile, era facilmente offerto dagli istituti di credito.
Ad oggi la normativa vigente in merito ai mutui fondiari, prevede la possibilità di richiedere al massimo l’80% dell’importo complessivo per la prima casa, estendibile fino al 100% solo con l’introduzione di una fideiussione a copertura del 20% restante.
La motivazione per cui le banche hanno via via limitato l’offerta di mutuo al 100% è da ricercarsi nel fattore rischio, date le poche garanzie che in genere si possono presentare per coprire importi così alti.
Solo di recente ed in particolari casi, sono stati reintrodotti con formule specifiche e con un tasso d’interesse medio più elevato. Questa tipologia di credito a copertura totale, viene generalmente riservata ai giovani che si apprestano a compiere il grande passo dell’acquisto della prima abitazione e che purtroppo dalla loro non hanno dei risparmi significativi per versare un congruo anticipo.
La risposta è affermativa qualora la richiesta di mutuo totale fosse necessaria e con un fine ben preciso, altrimenti se si intende chiederlo solo per avere più margine e disponibilità non andando ad attingere a tutti i propri risparmi, si rischia di pagare troppo a livello di interessi sulla rata mensile e di avere un piano di ammortamento più lungo.
Per le giovani coppie o per chi non ha liquidità sufficiente per acquistare l’immobile versando un anticipo, è consigliabile valutare le varie offerte da parte delle banche che propongono il mutuo 100 sapendo però che ci sono dei requisiti indispensabili per accedervi e che sono nello specifico:
Oltre ai requisiti richiesti e alla presentazione dei documenti personali e quelli relativi ai redditi percepiti nel mese precedente, è necessaria l’apertura di una polizza fideiussoria. Questa polizza tutela la banca da eventuali insolvenze da parte del contraente circa il 20% eccedente rispetto al corrispettivo fornito dal mutuo fondiario classico. L’importo della polizza è calcolato dallo stesso istituto di credito e va versato insieme alle spese di apertura del mutuo.
Anche per il mutuo al 100% vengono proposti due tipi di interesse come per quello tradizionale, ossia un tasso fisso o variabile. Quello fisso prevede un rimborso mensile con importo sempre uguale, quello variabile invece cambia in funzione del mercato, quindi con il vantaggio di pagare una rata molto bassa in alcuni periodi e il rischio di vederla lievitare in altri.
Intesa San Paolo: dedicato ai giovani che rientrano nella fascia di età compresa tra i 18 e i 35 anni, offre un piano di ammortamento fino a 40 anni per chi sceglie il tasso fisso e fino a 30 per quello variabile, con uno spread medio.
Banca Unicredit: possono accedervi coloro che hanno meno di 40 anni, se l’importo dell’immobile non supera i 250 mila euro si può anche rientrare nel Fondo di Garanzia Mutui Prima Casa.
Cariparma: offre un mutuo a copertura totale dell’importo di acquisto, purchè venga sottoscritta un’ipoteca sull’immobile. Inoltre il richiedente non deve superare i 75 anni di età alla scadenza del mutuo, l’ammortamento può durare da un minimo di 5 ad un massimo di 30 anni
BNL: con Mutuo Revolution è possibile l’erogazione completa del mutuo con un tasso bloccato e un ammortamento dilazionato fino a 40 anni. In più si può attivare una sorta di polizza aggiuntiva che provvede al pagamento delle rate nel caso di imprevisti lavorativi o di salute.
Oggettivamente sono pochi coloro che, finiti gli studi e intrapresa la carriera lavorativa, possono godere del possesso di uno o più immobili. A maggior ragione chi non è in possesso nemmeno della prima casa si vede giustamente costretto a contrarre il famigerato mutuo con le banche al fine di dire ‘questa è casa mia’. Ma piuttosto che fossilizzarsi sulle eventuali espressioni verbali che possono essere più o meno significative lo stesso fatto di non pagare mensilmente ‘canoni’ affittuari senza riuscire ad avere riscontri futuri è un grande passo. Ma cosa è un mutuo?
Generalmente con il termine mutuo si intende quel contratto nel quale una parte definita come mutuante consegna all’altra parte (chiamata mutuataria) una somma di denaro in credito o in prestito al fine di acquistare beni fungibili di prima necessità.
In genere un mutuo viene richiesto per l’acquisto di beni o servizi: il più classico esempio, come anticipato, è quello inerente all’acquisto di un immobile ma rientrano in questa categoria anche le ristrutturazioni degli edifici o eventuali investimenti imprenditoriali.
Una volta ottenuto il mutuo (le cui credenziali per potervi accedere, giustamente, sono molto rigide) la parte mutuataria si impegna a restituire l’interno importo percepito in un lasso di tempo che viene stabilito a priori: giusta e doverosa precisazione da fare riguarda gli interessi che vengono calcolati sulla cifra percepita. Più sono le rate, e quindi più longeva è la durata del mutuo, e più saranno gli interessi da pagare alle banche.
L’Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha trovato nel 2015 un accordo per il credito che permette a tutti coloro che hanno contratto un mutuo di poter ‘respirare’ tranquillamente in caso di problematica nel pagamento della rata senza more particolari a riguardo.
Da quasi quattro anni infatti si ha la concreta possibilità di sospendere il pagamento della quota e di allungare quindi la durata del mutuo.
Ovviamente ci sono dei crismi da dovere rispettare e dei criteri necessari per potervi accedere. Si può infatti richiedere la sospensione di un anno del pagamento se:
Dal marzo del 2015 ad oggi, quindi in quasi quattro anni, sono state quasi 20.000 le domande accolte circa la sospensione del pagamento delle rate del mutuo, per un valore di debito pari a ben 6 miliardi di euro per quanto riguarda le imprese, mentre per quel che riguarda le famiglie le moratorie per dodici mesi circa il pagamento della quota capitale accolte sono quasi 17.000 per un valore di debito prossimo ai 500 milioni di euro.
Come abbiamo visto, sono specifici i casi in cui è possibile richiedere la sospensione del mutuo da pagare, tuttavia, è bene sottolinearlo, ciò che si blocca temporaneamente per un anno risulta essere il rimborso della quota capitale del finanziamento, ma non il pagamento della relativa quota interessi. In altre parole, si congela il rimborso delle singole rate ma non gli interessi su di esse. Di conseguenza, il piano di ammortamento stabilito inizialmente viene prolungato di un numero di mesi pari a quello della sospensione richiesta.
Inoltre, possono esserci anche condizioni in cui non si può richiedere tale blocco del rimborso del finanziamento. Innanzitutto quando l'Isee dell'intestatario (o degli intestatari, quando sono più di uno) del mutuo ipotecario supera i 30.000 Euro. Seconda condizione si ha quando lo stesso mutuo erogato supera la cifra di 250.000 Euro. Infine, l'immobile per cui è stato richiesto il finanziamento deve essere un'abitazione principale, ma non una casa di lusso e quindi non rientrante nelle categorie catastali A/1, A/8 ed A/9. In questo caso quindi non può essere richiesta la sospensione.
A tali condizioni poi se ne aggiungono di ulteriori, come ad esempio l'aver pagato regolarmente, per almeno un anno dalla sua concessione, le rate del mutuo bancario, prima della richiesta della sua sospensione. Inoltre, non aver accumulato più di tre mesi di ritardo sul pagamento dello stesso finanziamento. Comunque, nel caso specifico di morte del mutuatario, la domanda di moratoria del mutuo può essere eseguita dall'eventuale erede che subentri nel pagamento dello stesso.
In pratica, per poter effettuare tale richiesta, l'intestatario, o chi per lui, deve presentarsi presso uno sportello dell'istituto finanziario che ha erogato il mutuo e compilare un apposito modulo. A questo poi si devono aggiungere un documento di riconoscimento valido; l'attestazione Isee emessa da un ufficio o soggetto competente ed abilitato (ad esempio un Caf); lettera di licenziamento (per lavoratori a tempo indeterminato) oppure contratto di lavoro e documento con le motivazioni dell'interruzione prevista (nell'ipotesi di collaborazioni o di lavoro a tempo determinato).
Nel caso invece di un handicap superiore all'80% (con riconoscimento di invalidità civile) o comunque malattia invalidante improvvisa, occorsa dopo la stipula del contratto di mutuo, un ulteriore documento da presentare è la stessa certificazione d'invalidità emessa da un'idonea commissione dell'Asl territoriale di competenza. Una volta effettuata la richiesta di sospensione, si dovranno attendere almeno quattro settimane per conoscerne l'esito di accoglimento o di rigetto.
La situazione economica degli italiani purtroppo è alquanto critica e di questo ne siamo consci. Tra gente che non trova lavoro, gente che lo perde e gente che viene ritenuta o troppo giovane o troppo anziana per iniziare una carriera lavorativa, di famiglie sull’orlo del lastrico ce ne sono veramente tante.
Le manovre economiche del 2018 ma anche e soprattutto del 2019 (quella del Governo Conte) pone il cittadino e i relativi interessi dello stesso alla base di tutto: riforme o tentativi di riforme quali la quota 100 per la pensione, il reddito di cittadinanza e l’annullamento delle mini cartelle esattoriali sono i primi veri potenziali segnali di svolta rispetto ad un decennio che ha visto il Belpaese entrare in vortice di problemi che hanno portato letteralmente alla rovina milioni di italiani.
Anche il rinnovo della sospensione dei mutui fino al 2020 è un concreto passo per e verso gli italiani, nella speranza che la situazione possa essere ribaltata nel giro di qualche anno.
Questa iniziativa risulta essere il frutto di un accordo tra l'Abi (Associazione Bancaria Italiana), autorità statali, quali i ministeri dell'Economia e dello Sviluppo Economico, e le associazioni dei consumatori. Essa ha lo scopo di fornire un'aiuto importante e sostanziale a quelle persone che si trovano in difficoltà economico-sociali e per fronteggiare con maggiore serenità tali problematiche.
Se l'analisi dettagliata che avete appena letto vi è stata utile e interessante, siamo sicuri che continuerete ad apprezzare il nostro sito esplorando l'articolo dedicato al problema del Water intasato.
Laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Roma Tor Vergata, Andrea Lelli fonda la ditta di ristrutturazioni edili Edil Clima Service SAS con sede in Via Costanzo Albasini 10 a Roma. Edil Clima Service è una società composta da un team di otto esperti, ognuno specializzato in una specifica mansione.